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Il Messaggero - Umbria - Sabato 14 Maggio 2005
Corsi di shiatsu, nessuno ha truffato
di MARCELLA CALZOLAI
Ieri la sentenza della Corte dei Conti. Il nodo della professione sanitaria. Assolti i funzionari della Provincia, per 18 giovani "scongelati" gli attestati.
E' un nuovo punto, e pesante, a favore delle terapie dolci, che fanno ogni giorno conquiste anche in Umbria. Si tratta di una sentenza della Corte dei conti, con la quale vengono assolti tutti assolti gli otto funzionari del Nucleo di valutazione tecnica della Provincia per il caso dei corsi shiatsu. E quella sentenza, cosa non da poco, scongela anche gli attestati di operatore shiatsu, che diciotto giovani, quelli che hanno regolarmente frequentato i corsi, attendono dal 2003.
Tutto inizia da un'inchiesta dei Nas, che riguarda Perugia, ma anche Terni, e in un primo momento si parla perfino di "corsi fantasma". Arriva l'accusa formulata dai Nas: falsitą ideologica e truffa per aver finanziato un corso per operatori shiatsu con fondi pubblici, attinti dal Fondo sociale europeo. Il caso approda alla Corte dei Conti, che agli otto funzionari della Provincia, quelli cui compete la valutazione tecnica per dare il via libera ai corsi, viene chiesto un risarcimento di circa 100.000 euro, compreso il danno all'immagine. La motivazione? Secondo l'accusa, lo shiatsu č ascrivibile alle professioni sanitarie, quindi di competenza della Regione. Per cui, la Provincia non avrebbe potuto ammettere il corso al finanzimento europeo.
Ieri la sentenza con la quale la Corte dei Conti assolve i funzionari della Provincia, "in relazione alle intrinseche caratteristiche dello shiatsu come tale e in relazione alle scarse indicazioni offerte su di esso dagli organi pubblici, tecnici, sanitari e politico-legislativi, al tempo dell'ammissione a finanziamento del progetto formativo". Nel merito, chiarisce la giustizia contabile: la pratica dello shiatsu č innegabile "non era immediatamente percepibile come "professione sanitaria" al tempo in cui hanno operato i funzionari coinvolti, presentando anzi, allora, molti aspetti che ben possono avere indotto tali organi a ritenere che essa non avesse nulla a che fare con le professioni sanitarie in quanto mera "arte del benessere" ai limiti del puro pensiero filosofico orientale".
Proprio per questa ragione, sottolinea la Corte, "era stata maturata incolpevolmente la sicura convinzione che lo shiatsu non avesse alcuna rilevanza sanitaria". Nessuna truffa, quindi, č stata perpetrata ai danni della Comunitą europea per il finanziamento di corsi per operatori shiatsu. Anzi, sentenzia la Corte, "il corso č stato regolarmente espletato e puntualmente eseguito", come tra l'altro la stessa Procura riconosce dando atto, in sentenza, che "il corso di operatore shiatsu si č regolarmente tenuto dal 23 marzo 2002 al 14 aprile 2003, per complessive 400 ore di lezioni teoriche e pratiche".
Commmentano di funzionari: "Nonostante la vicenda dei corsi shiatsu sia stata oggetto di numerose polemiche, il nostro operato č sempre rimasto nell'ambito della piena correttezza e del pieno rispetto delle leggi. Correttezza e rispetto che oggi ci vengono ampiamente riconosciuti dalla magistratura contabile nella quale, peraltro, avevamo piena e totale fiducia".
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