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Dopo gli eventi di settembre a New York
Diego Sanchez MRSS, AOBTA Assoc., LMT
Sono contento di sapere che il mio artícolo "Shiatsu a Ground Zero" sia stato letto con interesse in Italia, attraverso il vostro giornale e la traduzione di Lisa Ovi.
In risposta alle domande che sono arrivate al giornale in reazione a quell´artícolo, vi racconto un po di piú.
In retrospettiva, le origini della mia reazione intuitiva di andare a fare shiatsu in una situazione cosí tragica e drammatica, sorgono dalla mia educazione alla vita e nello shiatsu, e del mio interesse e visione personale di come voglio praticare la mia professione.
Oggi sono un operatore di shiatsu che lavora in un ospedale, con pazienti di chirurgía cardiotorassica, malattíe crítiche, cancro, AIDS, e non é per caso.
Ho fatto fino al secondo anno di medicina all´universitá, in Uruguay (dove sono nato e cresciuto) e da bambino avevo interesse nella guarigione. Dopo aver viaggiato tanti anni (ho imparato il mio italiano a Milano), e scoperto lo shiatsu, ho avuto la buona fortuna di trovare grandi instruttori in Inghilterra al London Shiatsu College.
Carola Beresford-Cooke, Paul Lundberg, Cliff Andrews, Nick Pole, Nicola Pooley, Michael Rose e tanti altri che mi hanno dato non solo gli insegnamenti necessari per praticare shiatsu ma anche le loro visioni individuali e diverse di questa arte. Le possibilitá sono infinite, d´accordo allo stile particolare e personale di ogni operatore. Per me cominciava a profilarse la possibilitá di un ritorno alla medicina da un ángolo diverso.
Tutti loro avevano l´influenza di Masunaga, il grande maestro che espanse i limiti del shiatsu al di lá del corpo físico, nel piano psicológico con suo Zen Shiatsu. Alcuni di loro conoscevano Pauline Sasaki, l´allieva di Masunaga che ha aperto anche piú strade nei piani energétici, e nel suo lavoro c´era stata una inspirazione anche per noi studenti.
Quando mi sono trasferito a vivere a New York, ho cominciato a imparare direttamente da Pauline. Dopo un paio d´anni dei suoi corsi in un monastero zen, nelle montagne dello stato di New York, lei mi ha suggerito di lavorare in piedi, su un (tavolo da massaggio) invece che per terra, come é la maniera tradizionale. Questo cambio, non solo m´ha fatto fare dei progressi nel mio modo di operare energéticamente, ma adirittura mi ha facilitato di potere lavorare direttamente su i letti d´ospedale senza difficoltá.
Altra influenza importante, é stata un corso che ho fatto a Londra con Thomas Nelissen. Lui e i suoi allievi, lavorano con shiatsu negli ospedali di Vienna con un grande sucesso. Conoscerlo, é stato importante per capire altre possibilitá che non avevo pensato prima. Questo m´ha aiutato a realizzarlo dal vivo.
Poco a poco, sto trovando il mio stile personale di fare shiatsu e di portarlo in posti dove credo che c´é bisogno. Ogni operatore ha il suo approccio al shiatsu e puo apportare le sue qualitá speciali d´accordo al suo percorso nella vita. Lavorare in ospedale e a Ground Zero sono state scelte naturali per la mia personalitá.
Un paio di settimane fa, mentre parlavo a un pubblico di 50 fisioterapisti e terapisti ocupazionali dell'ospedale dell´Universitá di Columbia a New York, spiegavo il paralello fra la situazione a Ground Zero, ed al lavoro che si fa tutti giorni all´ospedale.
Non é che shiatsu puó sostituire il lavoro dei dottori, chirurghi, etc. Senz´altro, si mi rompo una gamba voglio che sia un dottore che la metta insieme. Dopo posso usare shiatsu per guarire meglio o in meno tempo.
Il vantaggio dello shiatsu e che puó occuparsi non solo del problema físico ma di problemi a livelli emozionali e mentali che concorrono con tutti i tipi di trauma. Un´operazione al cuore é un intervento traumático a tutti i livelli, non solo físico. La combinazione di terapia manuale con gli altri aspetti della persona, fa si che lo shiatsu sia un mezzo ottimo per aiutare anche questi casi.
Il Dr Mehmet Oz (cardiac surgeon, autore di "Healing from the Heart" editoriale Dutton) ha capito che le operazioni possono essere al 100% perfette, ma delle volte il paziente muore. Facendo ricerca, capí che l´appoggio della famiglia, un atteggiamento mentale positivo ed una vita spirituale ricca aiutano la sopravvivenza dei suoi pazienti, tanto come una operazione riuscita. Per aiutare il processo di guarigione post-operatorio adesso si avale di un team di operatori, fra cui lavoro io con zen shiatsu. Gli altri fanno, reiki, massaggi, yoga, etc. Per essempio, ci sono studi che dimostrano che i pazienti di chirurgia al cuore si deprimono emozionalmente dopo la chirurgía. Studi fatti da Tiffany Field (Touch Institute, Univerity of Miami, Florida) dimostrano che le terapie di tatto (touch therapies) riducono la depressione, il dolore e lo stress.
A Ground Zero c´era il dolore físico dei socorritori ma anche l´angoscia e lo stress intenso della situazione. Questa emozione non la si poteva esprimere in parole. Non c´era il tempo, ne lo spazio. Tanti hanno potuto esprimerla grazie allo shiatsu ed altre terapie di tatto offerte sul posto.
Sappiamo che quando si fa shiatsu, lo scambio di energia (ki) non é in un solo senso. Per avere il mio campo energético pulito e non mescolarlo con l´energia di diversi pazienti, normalmente io indosso il colore bianco quando lavoro, mi lavo le mani e bevo un po d´acqua fra le sessioni.
A Ground Zero non ho potuto prendere queste precauzioni. Come operatore sono stato colpito per la fatica di lavorare troppe ore in condizioni molto difficili e per la carica emozionale del momento. Mi sono fatto male al ginocchio il primo giorno, lavorando per terra su un pavimento di marmo. Ho continuato a lavorare giorni dopo su una nave ospedale del esército che avevano attraccato al fiume , ed in una clínica improvvisata in un altro ospedale in cittá. Dopo parecchi mesi, il ginocchio é migliorato ma ogni tanto mi trovo depresso, cosa che non mi era capitata prima. Pochi giorni fa ho visto Pauline per una sessione, e lei m´ha fatto capire che l´origine del problema é di essere stato a Ground Zero.
Infatti, mesi dopo l´11 di settembre scorso ho cominciato a vedere reazioni nei miei clienti. Depressione, insonnia, ansietá, attacchi di pánico, anoressia, agorafobia, rabbia senza motivo, tutti síntomi di stress post-traumático. Tanti dei miei clienti soffrono di questi síntomi, a diversi gradi di intensitá che delle volte sono causa di gravi problemi di salute. Non é strano che sia capitato anche a me.
C´é stato un insegnamento profondo nell´aver partecipato di tutte queste esperienze. Credo che mi ci vorrá tanti anni ancora per capire le conseguenze degli eventi del settembre scorso. Intanto, m´ha aiutato a essere piu deciso sull´utilitá dello shiatsu in situazioni d´emergenza.
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